MICHELANGELO MERISI, IL FUORICLASSE
Il Caravaggio di Michele Placido certamente vince, ma non convince, o forse convince poco. Vince perché Michelangelo Merisi è un fuoriclasse nell’arte e nella vita – un’esistenza che sembrerebbe proprio il frutto di un soggetto cinematografico – e vince soprattutto perché Riccardo Scamarcio ne interpreta l’animosità, il tormento e la ribellione con vigorosa efficacia. Vincente, lui, nella somiglianza oltre che, incisivo e persuasivo, nella recitazione. Il film vince, anzi stravince, perché il realismo pittorico di Caravaggio si presta a una teatralità incantevole: la realtà stessa da cui trae ispirazione diventa opera d’arte ancor prima di essere dipinta; non sono poche le sequenze dedicate alla sensibilità artistica del pittore che perfino dal cadavere di una sua modella (Annuccia Bianchini, morta suicida nel Tevere) ne ricava l’ennesimo capolavoro, «Morte della Vergine», 1604.