03 dicembre 1999

«Macbeth» con la regia Nekrosius


 Roma, Teatro Argentina
1° dicembre 1999

LA FAVOLA DI RE MACBETH

Gli scambi culturali sono sempre positivi e saremo riconoscenti a vita di quest’opportunità che il Teatro di Roma offre al suo pubblico. Tuttavia, Macbeth è un testo assai complesso, e non è il solo sottoscritto a dirlo. La regia di Eimuntas Nekrosius ne fa uno spettacolo, certamente affascinante, ma d’elezione: ossia per eletti, per coloro che già conoscono la tragedia shakespeariana. In scena, gli attori del moscovita Teatro Taganka recitano in russo e questo non facilita la comprensione linguistica, malgrado si possa leggere la traduzione in alto, sul boccascena. Ma per assistere alla rappresentazione del regista di Vilnius bisogna essere preparati. Bisogna sapere chi è Macbeth, chi è la regina, chi è Banco e chi sono le streghe; non solo per il russo, ma perché la regia è strutturata in modo frammentario ed anche il testo tradotto, è riproposto a mo’ di aforismi.

Ebbene, malgrado questo preambolo che potrebbe far pensare a un atteggiamento critico da parte dello spettatore medio che poco sa di lingua russa, di Shakespeare e di Macbeth, dopo una prima parte leggermente ripetitiva, gli spettatori sono invitati a entrare nel disagio dei protagonisti che vivono un loro personalissimo dramma, una tragedia appunto, che però ha il sapore e la delicatezza di una favola per bambini.

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