ALLA TURCA, ALLA VIENNESE O ALLA NAPOLETANA?
Dalla regione di Kaffa al Golfo partenopeo: storia di aromatiche leggende
Caffè. Prima ancora di una bevanda, è il suono che accompagna il pensiero associato a ogni nostro risveglio; una sorta di sonoro rito mattutino, scandito dal ritmo sdrucciolo del serrato bisillabo che la nostra mente richiama per far schiudere gli occhi e andare incontro al buongiorno. Caffè deriva da Kaffa, il nome della regione della odierna Etiopia dove fu scoperta la magica pianta che anticamente gli indigeni raccoglievano e scambiavano per ricavarne materie prime con le carovane degli arabi nomadi, i quali le rivendevano nei villaggi che attraversavano, come «piccolo cacao». Da qui il nome fu mutato in kahwa, parola molto simile a quella che indica il cacao. Il nome esprime due opposti significati: bevanda che toglie l’appetito, ma che pure lo favorisce. Scientificamente, infatti, è stato provato che il caffè allo stato puro (cioè, senza zucchero) assopisce gli impulsi della fame, per questo motivo qualcuno azzarda che bere caffè aiuti a dimagrire, soprattutto perché la sostanza è priva di calorie. Viceversa, con lo zucchero, le sue alcaline stimolano i succhi gastrici aumentando così il senso dell’appetito.