Erbalunga, 12 agosto 2025
«DIETRO IL SIPARIO SONO LIBERA DI PIANGERE E DI URLARE»
Per un’intervista sarà da usare la preposizione a o con? Questa domanda me la sono posta, per la prima volta in vita mia, sedendomi a tavolino a rileggere gli appunti presi circa un mese fa durante una piacevole chiacchierata con Maria Cristina Gionta, l’attrice che non t’aspetti, una ex ragazza dagli occhi magnetici che mantengono lo sguardo concentrato alla ricerca continua della linfa del sapere. In realtà tra le due preposizioni c’è poca differenza, questione di sfumature, ma la tendenza mira a sottintendere che dietro un’intervista a qualcuno ci sia un’istituzione (che sia una testata giornalistica o un ente privato o pubblico): ciò significa, senza scomodare regole ufficiali, che, usando il con, il rapporto tra intervistato e intervistatore si addolcisca e che i ruoli si sciolgano al dialogo sodale intorno alla questione che più ci sta a cuore: la scelta di un buon bicchiere di vino che accompagni il pasto, intorno al quale le esperienze professionali e i primi ricordi di palcoscenico di Maria Cristina facciano da miglior condimento.