15 ottobre 2025

«The prudes» di Anthony Neilson (regia, G. Fogacci)

Roma, Teatro Cometa Off
14 ottobre 2025

UN GUSTOSO TENTATIVO DI SCANDALIZZARE I MORALISTI

The prudes in inglese significa i moralisti, i puritani, coloro che non vedono di buon occhio gli argomenti osé. Tuttavia, nel testo dello scozzese Anthony Neilson, al di là dello sviluppo della trama, si intuisce, con una sostenuta evidenza, l’intenzione di una sfida, direi una contestazione, nei confronti del teatro di narrazione, che altro non è che un attore solo che si esibisce con un monologo in proscenio. Un monologo solitamente banale che spesso porta alla ribalta argomenti «di facili costumi», dove volentieri si parla di sesso, talvolta anche spinto, ma mai esibito, per catturare la curiosità del pubblico crasso (quello televisivo) che ama lasciarsi scandalizzare dalla battuta volgarotta: in questo modo il mattatore conquisterà abilmente valanghe di applausi, riscuotendo immediati consensi. Osserviamo, invece – sottintende l’autore – come reagiscono gli spettatori quando si trovano di fronte a una coppia che in palcoscenico, davanti agli occhi dei tanti prudes che siedono in teatro, vuole ritrovare il desiderio sessuale degli anni migliori, vuole riprovare l’emozione di quell’esuberanza giovanile ormai da tempo sopita.

Ho il sospetto, infatti, che il titolo si riferisca al pubblico moralista e non ai protagonisti che sembrano essere totalmente a loro agio nei riguardi della platea. I problemi sessuali di Jess e Jimmy, infatti, sono altri e non dipendono certamente dallo sguardo degli spettatori che, invece, potrebbe essere un incoraggiamento. Pare, infatti, che loro abbiano scelto di risolvere la crisi in scena sperando nella collaborazione di una platea di guardoni. È ovvio che con una simile provocazione drammaturgica il confine tra la sobrietà e la volgarità è sottilissimo e delicatissimo. Soltanto l’audace ironia dei due attori riesce a mantenere in equilibrio il gusto e la decenza del buon teatro. E ci riescono perfettamente, senza mai scivolare nel prosaico, nel pacchiano, nel ridicolo. La regia per prima e poi l’interpretazione di Carlotta Proietti e di Gianluigi Fogacci sono le fondamentali strutture sulle quali s’appoggiano i più «immorali» tentativi di scandalizzare i moralisti. Motivo per cui «The prudes» diventa un gioco di coppia ai danni del pubblico.

Lo spettacolo è divertente e centra il bersaglio: non sono pochi coloro che si rispecchieranno nella vicenda. Jess e Jimmy, da nove anni insieme, sono in preda al panico perché da quattordici mesi non hanno più rapporti sessuali e decidono all’unisono che l’ultima possibilità per recuperare l’intimità perduta possa essere il palcoscenico, un luogo dove tutto si può fare davanti al pubblico. Dunque, perché non esibire lì il loro fallimento che sarà visto da molti spettatori, i quali probabilmente sono vittime dello stesso problema? Potrebbe anche essere, per alcuni, un suggerimento propedeutico, chissà!

Tuttavia, tra una sottile ironia e una risata gustosa, vengono fuori vecchie verità, antiche omissioni, che il tempo e la convivenza convertono in traumi personali che si riflettono sull’altro. Cosicché l’ardente passione iniziale e la confidenza con la reciproca sensualità sopiscono lentamente nel rispetto della privacy, «e la vergogna è dovunque.» Jimmy che, come tutti i maschi (maschilisti e non) non può fingere un’erezione, sembra il più turbato dalle responsabilità per l’incauto disguido fisico. Jess è più spavalda e sicura di sé e delle sue certezze seduttive. Così si procede tra un’accusa e una tenerezza, fino a quando una confessione pare ribaltare timori e sensi di colpa.

Ovviamente il match ideato da Neilson, che a tratti viene condotto in maniera più spericolata, si conclude con un nulla di fatto: uno zero a zero che non sancisce né vinti né vincitori, a parte l’autore, il quale con il suo dialogo audace, a volte azzardato, ma sempre elegante, tira le orecchie a tutti gli interpreti dei monologhi noiosi e volgari che paragona alle ciabatte infradito che – dice – d’estate, con il caldo e i piedi che sudano, emettono un suono disgustoso. Non ha torto, specie quando il protagonista è un microfono. (fn)
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The prudes, di Anthony Neilson, Traduzione di Natalia Di Giammarco. Regia di Gianluigi Fogacci. Con Carlotta Proietti e Gianluigi Fogacci. Scene costumi, Susanna Proietti. Musiche, Giovanni Mancini. Produzione, Politeama Srl. Al Cometa Off, fino al 19 ottobre

Foto: Carlotta Proietti e Gianluigi Fogacci (© media & sipario)

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