LE SOLITUDINI DI SERGIO ENDRIGO E DI JACQUES BREL
Gianni De Feo inaugura la stagione del TeatroSophia nel modo migliore, proponendo due speciali serate canore in omaggio a Jacques Brel e Sergio Endrigo. Canzoni come sogni, nuvole come leggerezza, storie come poesia: sono per De Feo le fondamenta di una metafisica casa «molto carina, senza soffitto, senza cucina». In quella casa nascono le note e la voce che sembrano incamminarsi assieme per un sentiero più aereo che terrestre, eppure denso di consistenze musicali e poetiche, valori che i due artisti sono riusciti a perseguire durante la loro carriera dagli anni del Dopoguerra. Irrequieto il francese di origine belga, più tranquillo l’italiano di origine istriana, entrambi sono stati autori di brani che il successo ha reso eterni. Canzoni in forma di nuvole è un inno alla solitudine, una necessità evasiva che nell’artista diventa spesso il punto di forza tanto da cercarla come da fuggirla.
A raccontare, attraverso la musica, i loro caratteri e la loro poetica è un uomo comune, il quale, prima di cominciare, spalle al pubblico, indossa una camicia bianca, stendendosela sul dorso, stirandola con la schiena quasi fino a strapparla, come fosse una vela tesa dal vento, pronta a lanciarsi in una corsa sul mare o addirittura sulle nuvole, o forse no, forse è soltanto un sogno, un unico sogno a due voci che si alternano agli interventi in prosa scritti da Ennio Speranza. È, questo, il controcanto che s’inserisce nel ritmo e nell’atmosfera dello spettacolo. Sono frammenti letterari di un animo giocoso, ingarbugliato, che usa la scrittura poetica unendo l’elegia di Endrigo e la follia di Brel per distrarre o per attrarre la curiosità dello spettatore.
Le canzoni, pur essendo molto diverse tra loro, grazie all’arrangiamento di Marcello Fiorini, mantengono lo stesso clima, quasi le stesse caratteristiche sentimentali. E la fisarmonica, stretta tra le sue braccia, diventa il soggetto di un amore possessivo che a volte soffoca e a volte libera. Lì, tra le morbidezze del mantice, c’è la dolcezza di Endrigo e l’inquietudine di Brel. L’esecutore, con il suo atteggiamento quasi immobile, apparentemente estraneo, sembra voler rimanere in disparte: ma sa bene che l’anima dello spettacolo è riposto nella sua musica che non ha bisogno di altri protagonisti.
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Canzoni in forma di nuvole (Cento storie per Sergio Endrigo e Jacques Brel), uno spettacolo di e con Gianni De Feo. Testi di Ennio Speranza. Alla fisarmonica, Marcello Fiorini. Arrangiamento e musiche originali, Marcello Fiorini. Video, Fabio Trifoni. Immagini, Roberto Rinaldi e Manuela Giusto. Foto di scena e grafica, Manuela Giusto. Regia di Gianni De Feo. Produzione: Florian Metateatro. Al TeatroSophia, ancora oggi (h. 19.00)
Foto di Manuela Giusto (©)