UN CALCIATORE CHE DECISE DI PASSARE A «VITA MIGLIORE»
Spettacolo che da alcune stagioni è diventato un appuntamento fisso per gli affezionati dell’antico Ambra Jovinelli di Roma. Stavolta, però, la novità: se finora si è recitato in lingua originale (lo spagnolo) adesso è giunta la versione italiana. Ma la primadonna, Alejandra Radano, una giovane bruna, bravissima e molto spigliata, è rimasta sudamericana purosangue e parla un impetuoso italiano tempestato di pampa. Dopo lo spettacolo, nei camerini, l’attrice mi ha confessato di essere venuta a Roma dall’Argentina quando debuttò 4 anni fa sullo stesso palcoscenico e, affascinata dal nostro Paese (non è l’unica ad amarlo; sì, finché non si ha un passaporto italiano, resta una nazione da amare con passione!), qui è rimasta.
Adesso l’accoppiata vincente Piovani-Cerami l’ha praticamente adottata confezionandole una traduzione su misura e regalandole la parte della protagonista, quella che nelle precedenti versioni non aveva. Alejandra ama viaggiare, le piace recitare, ed essa stessa ha deciso di girare il mondo guadagnandosi da vivere con il suo mestiere. Dove andrà, là reciterà… Mah! Evidentemente non ha capito che il mondo assomiglia affatto all’Italia, né l’Italia al mondo. Si scotterà o si bagnerà, chi lo sa… Noi, naturalmente, le auguriamo il meglio.
Tornando allo spettacolo. In molti anni di frequentazione teatrale abbiamo già visto tutto di questo Concha Bonita, ma la storia ci attrae ugualmente, ha qualcosa di trainante. Concha è una star del varietà di Parigi. Può vivere, ormai, un’esistenza tra il lusso e il superfluo. Può permettersi un modista personale (di simpatiche origini partenopee) e un segretario-amante in una casa hollywoodiana. I suoi abiti sono piume, paillettes e colori: sinonimo di vivacità, felicità, egocentrismo e possibilità di capricci ritagliati a coriandoli. Ma Concha ha un passato da calciatore argentino, emulo di Maradona; insomma, Concha era un ragazzo, un bel ragazzo che poi… decise di passare a miglior vita: pardon, a vita migliore, diventando una lei. Evidentemente non soltanto da noi è conveniente esser donna. Uccide il calciatore per far nascere una vedette. Appende le scarpette al chiodo, lascia la pampa, dimentica i tacchetti per dedicarsi ai tacchi a spillo: amanti, ricchi signori, amori passeggeri e travolgenti, successo e bagni di champagne; ecco, però, che spunta una donna... Da questo punto in poi la trama diventa curiosa: il modista napoletano si sente tradito e torna a Napoli; il segretario smette di fare l’amante a vista, e… il resto è un peccato svelarlo.