Raccolta degli articoli
di Giuseppe Patroni Griffi
a cura di Fausto Nicolini
con un ricordo di Antonio Ghirelli
una premessa di Raffaele La Capria
e una introduzione di Fausto Nicolini
In copertina, foto a colori di Bepi Caroli (2001)
pagg 556: con 60 fotografie in b/n
Editoriale Scientifica, Napoli, 2017
La memoria storica
diretta da Fulvio Tessitore
PEPPINO NATURALE E STRAFOTTENTE
«Per chi la notte non ha voglia di dormire»
Una selezione di 114 articoli di
GIUSEPPE PATRONI GRIFFI
scritti per il Messaggero e per il Corriere della Sera
La raccolta comprende 105 articoli pubblicati sul quotidiano romano Il Messaggero tra il 1963 e il 1974. Inoltre, tra le sue carte personali, ho rintracciato l’originale di 3 inediti (dello stesso periodo). A questi ho aggiunto altri 5 articoli (pubblicati sul Corriere della Sera tra il 1986 e il ’90), e un ultimo articolo scritto (nel 1998) per il Corriere ma pubblicato sul Messaggero.
Si tratta, per lo più, di elzeviri di terza pagina che toccano argomenti di ogni genere dai quali vien fuori soprattutto uno spaccato sociale e culturale del decennio che corre dal 1963 al ‘74. Si comincia con interessanti diari del viaggio in viaggio in Russia (a Mosca, una stretta di mano con Evtushenko, e a Leningrado alla ricerca dei luoghi dostoevskiani e altro) con la Compagnia teatrale dei Giovani, ma nella raccolta ci sono anche compendi dei viaggi in Spagna tra tori e mitici toreri (El Cordobes), in Marocco e Algeria (sulle tracce di Camus), a New York (con una esuberante quanto misteriosa attrice bionda); non mancano commenti arguti su fatti di cronaca (nera e sportiva); considerazioni su eventi storici (l’omicidio di Kennedy, la tensione dell’Ussuri, la Guerra fredda); gli articoli si alternano a racconti di fantasia inventati dall’estro di uno scrittore dalla penna sempre ispirata e ironica. Naturalmente, fondamentali sono critiche e osservazioni sul mondo del teatro e del cinema, su attori del passato (Gassman), su pettegolezzi tra amici famosi (Visconti, De Lullo, Valli, Asti, Valeri) spesso «camuffati» da anonimi sconosciuti; sulle assurdità di Roma e sulla romanità borghese; molto toccanti i ricordi di una giovinezza persa tra le macerie di una Napoli straziata dalle bombe. E poi profonde considerazioni su scrittori e commedie (Brancati, Miller, Williams). E la storia (a puntate) di una commovente amicizia con un cane di nome Dario. Analisi sulla musica, sulla radio, e soprattutto sul teatro. Insomma traspare il mondo di uno degli intellettuali più «strafottenti» (o, se si preferisce, anticonformista) del Novecento.
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