15 marzo 2021

«’O ciardino nuosto», Effennedition 2021

Disegno di Gabriella Pescucci

Traduzione in napoletano del «Giardino dei ciliegi»
di Anton Čechov
di
Fausto Nicolini

Effennedition, marzo 2021

con 12 acquarelli di Gabriella Pescucci
4 bozzetti di scena di Pierpaolo Bisleri
la prefazione di Paolo Isotta

L’azione si svolge nel 1903 nella proprietà di campagna della famiglia di don Ludovico e donna Elvira, in quella zona adiacente al Napoletano che anticamente veniva chiamata Ager Campanus o Campania Felix, altri la indentificarono col nome di Terra Laboris, una distesa pianeggiante che fino alla prima metà del Novecento era ricca di prelibati prodotti agricoli; protetta ad est dai Monti Tifati, dove s’innalza il monte San Leucio con il Monumentale complesso vanvitelliano, il Castel Morrone, l’antica rocca di Caserta. Su queste pendici si potrebbe ipotizzare la villa dei nostri protagonisti, circondata dal giardino dei ciliegi. Il titolo definitivo – e a mio parere il più appropriato – è arrivato molto dopo la fine della traduzione che, con le continue modifiche apportate nel tempo, si è cautamente discostata dall’originale, pur rispettando trama e, come già detto, i sentimenti dei personaggi. È, inoltre, una frase che si ripete più volte durante i quattro atti; e, naturalmente, riportata nel titolo, sta a indicare un’appartenenza di stampo linguistico, cioè il giardino del nostro idioma, della nostra lingua, del nostro vocabolario da cui – cerasa dopo cerasa – ho colto le parole di una terminologia pregiata e colorita e saporita: un linguaggio oggi certamente decaduto, forse trascurato, tristemente soppiantato dall’imbastardimento del dialetto e dalla spietata omologazione culturale; un linguaggio che ha ceduto il posto al nuovo mondo, proprio come il giardino descritto da Čechov. Ma ‘O ciardino nuosto è anche il giardino sociale di un’aristocrazia (soprattutto d’animo) che non c’è più. (fn)

Questo volume è stato scritto, ideato, cucito e rifinito da Fausto Nicolini. Stampato in 99 copie numerate presso Effennedition nel mese di marzo dell’anno duemila ventuno. Collana artistica, n. 1. Volume fuori commercio

Tutti i volumi della Effennedition sono interamente fatti a mano


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