Roma, 29 settembre 2025
ALLE CINQUE DEL MATTINO, L’URLO DI TIRELLI: «È MORTO ROMOLO»
«Valli, sempre Valli, fortissimamente Valli»
Questo articolo non è soltanto il resoconto di un’intervista, anche se prende consistenza dalle parole di Dino Trappetti su Romolo Valli. Avevo chiesto a Dino di parlarmi degli ultimi momenti vissuti dall’amico: anni fa me ne parlò Peppino Patroni Griffi, e poi anche Anita Bartolucci, ma volevo sentirlo dalla sua voce, perché tra tutti gli amici di Romolo, lui quella sera era stato lì, al suo fianco, fino a poco prima della tragedia. Questo articolo è il proseguimento naturale di quello che pubblicai nell’aprile scorso, quando, prendendo a pretesto il ritrovamento di una recensione di qualche anno fa, la riscrissi tralasciando completamente la visione dello spettacolo, non ne valeva la pena, e dando la precedenza ai veri protagonisti di Prima del silenzio. Questo articolo vuole essere un atto dovuto nei confronti di uno dei protagonisti più illustri del nostro palcoscenico; vuole essere un colpo di spugna sulle tante menzogne che si dissero all’epoca intorno a un episodio che fu soltanto il tragico epilogo di un grande attore che viveva del piacere della parola che in lui trovava sempre l’asilo più naturale e confortante.
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