30 settembre 2025

Incontro con Dino Trappetti

Roma, 29 settembre 2025

ALLE CINQUE DEL MATTINO, L’URLO DI TIRELLI: «È MORTO ROMOLO»

«Valli, sempre Valli, fortissimamente Valli»

Questo articolo non è soltanto il resoconto di un’intervista, anche se prende consistenza dalle parole di Dino Trappetti su Romolo Valli. Avevo chiesto a Dino di parlarmi degli ultimi momenti vissuti dall’amico: anni fa me ne parlò Peppino Patroni Griffi, e poi anche Anita Bartolucci, ma volevo sentirlo dalla sua voce, perché tra tutti gli amici di Romolo, lui quella sera era stato lì, al suo fianco, fino a poco prima della tragedia. Questo articolo è il proseguimento naturale di quello che pubblicai nell’aprile scorso, quando, prendendo a pretesto il ritrovamento di una recensione di qualche anno fa, la riscrissi tralasciando completamente la visione dello spettacolo, non ne valeva la pena, e dando la precedenza ai veri protagonisti di Prima del silenzio. Questo articolo vuole essere un atto dovuto nei confronti di uno dei protagonisti più illustri del nostro palcoscenico; vuole essere un colpo di spugna sulle tante menzogne che si dissero all’epoca intorno a un episodio che fu soltanto il tragico epilogo di un grande attore che viveva del piacere della parola che in lui trovava sempre l’asilo più naturale e confortante.

28 settembre 2025

«Canzoni in forma di nuvole», di Gianni De Feo

Roma, TeatroSophia
27 settembre 2025

LE SOLITUDINI DI SERGIO ENDRIGO E DI JACQUES BREL

Gianni De Feo inaugura la stagione del TeatroSophia nel modo migliore, proponendo due speciali serate canore in omaggio a Jacques Brel e Sergio Endrigo. Canzoni come sogni, nuvole come leggerezza, storie come poesia: sono per De Feo le fondamenta di una metafisica casa «molto carina, senza soffitto, senza cucina». In quella casa nascono le note e la voce che sembrano incamminarsi assieme per un sentiero più aereo che terrestre, eppure denso di consistenze musicali e poetiche, valori che i due artisti sono riusciti a perseguire durante la loro carriera dagli anni del Dopoguerra. Irrequieto il francese di origine belga, più tranquillo l’italiano di origine istriana, entrambi sono stati autori di brani che il successo ha reso eterni. Canzoni in forma di nuvole è un inno alla solitudine, una necessità evasiva che nell’artista diventa spesso il punto di forza tanto da cercarla come da fuggirla.

27 settembre 2025

«A place of safety», ideazione Kepler-452

Roma, Teatro Vascello
26 settembre 2025

IN SCENA TUTTA LA NOIA DEL REPORTAGE TELEVISIVO

A volte l’indisposizione di chi osserva uno spettacolo nasce dalla prospettiva di una generica visione sul teatro opposta a quella di chi propone la novità. A place of safety, che all’ultima recente premiazione delle Maschere del teatro italiano ha trionfato proprio nella categoria delle novità (e di questo mi sento corresponsabile, pur se passivo), m’è parso un noiosissimo reportage giornalistico redatto sulle navi Ong: una sorta di documentario animato su un’imbarcazione di soccorso della Sea-Watch, con tanto di lezioncina tecnica sul salvataggio dei profughi a largo di Lampedusa e della loro sistemazione in stiva. Per carità, lungi dal voler sollevare polemiche a sfondo politico: il lavoro, la fatica, il coraggio di chi si imbarca per soccorrere i naufraghi e portarli in salvo, o recuperare corpi privi di vita in mare aperto, è fuori discussione; l’azione di costoro è encomiabile sia per i loro propositi umanitari, sia per i rischi a cui vanno incontro, sia per le assurde difficoltà che i governi bizzarri, talvolta con finalità piratesche, oppongono alla nobile iniziativa delle organizzazioni. Ma in palcoscenico non siamo in mare aperto e la prospettiva deve essere diversa da quella giornalistica. Non può essere la stessa che si vede nei filmati televisivi o nelle riprese che viaggiano sul web o come nelle precise redazioni della Gabanelli. Non posso e non voglio vedere in teatro quel che la realtà quotidiana mi propone con le stesse modalità di rappresentazione: le confessioni, le rivelazioni, le spiegazioni, e poi il ponte della nave, la passerella per salire a bordo, i giubbotti di salvataggio, i sacchi bianchi per avvolgere i cadaveri. Ogni particolare racchiuso nella freddezza del realistico e del didascalico. Tutto già visto!

25 settembre 2025

Intervista con Roberto Russo

Intervista con Roberto Russo

Roma, 24 settembre 2025

L’ERETICO DEL TEATRO,
IL DRAMMATURGO DELLE LIBERTÀ

«In palcoscenico incombe una nebbia rossastra. Non esistono belle parole per descrivere quel che stiamo vivendo»

L’occasione per un incontro con Roberto Russo è la notizia di un importante riconoscimento che gli sarà consegnato sabato 27 settembre. Con cerimonia che si terrà al Teatro Sannazzaro di Napoli, il drammaturgo partenopeo, classe 1960, riceverà il Masaniello «Unicum», intitolato a Guglielmo Celestino, il Conquistacuori. Destinato a chi si è particolarmente distinto per le sue qualità professionali, il premio celebra coloro che sono riusciti a interpretare con la loro opera lo spirito della città. L’appuntamento, fissato a Napoli per domenica 21, ovviamente di sera, al ristorante e nell’atmosfera più amichevole e confidenziale che si possa immaginare, viene però turbato sul nascere da una curiosa coincidenza. Ero da poco sceso dal treno, in tarda mattinata, e stavo per raggiungere il luogo che mi avrebbe ospitato, quando all’altezza del San Carlo una ferale notizia mi raggiunge: «È morto Roberto Russo», mi avverte un’amica al telefono, ignara che mi trovassi a Napoli proprio per incontrare… Roberto Russo. Sul momento l’effetto sorpresa è stato abbastanza scioccante: non capita tutti i giorni di partire per andare a intervistare un fresco estinto! Poi l’improvviso nome di Monica ha riportato chiarezza: conoscevo il marito della Vitti, ma non tanto da rivolgere a lui il primo pensiero.

19 settembre 2025

«La tecnica della mummia» di John Mortimer (Spinetta-Di Filippo)

Roma, Teatro Cometa Off
18 settembre 2025

UNA SARCASTICA IPERBOLE GIUDIZIARIA NELLA CELLA DELL’ASSURDO

Un tavolo al centro con due sedie ai lati rivolte al pubblico. Sul ripiano, un vaso con una pianta. Due microfoni laterali in attesa di essere usati all’occorrenza. Forse, però, manca qualcosa alla scena: l’elemento protagonista, quello della speranza, dell’ispirazione, quello dal quale dovrebbe filtrare una luce evocativa che dia senso tragico al gioco perfido che i protagonisti creano nel buio delle loro vite. A un certo punto s’è avvertita forte la mancanza di una finestra, quale improbabile via d’uscita, ma necessaria, segnata appena da un riquadro, che i due disperati inseguono da tempo, e che forse nemmeno vedono più; eppure, quasi la invocano per tutto l’arco della messa in scena. Una messa in scena che ha il sapore amaro della finzione nella finzione, una sarcastica iperbole dell’assurdo costruita da John Mortimer nel 1958 sul sistema giudiziario, e che, grazie a un adattamento della coppia d’attori vincitrice del Premio nazionale Scintille 2023, risulta ancora molto attuale. Marcello Spinetta e Christian Di Filippo sono rispettivamente l’avvocato Morgenhall e il condannato Fowle, oltre ad essere registi di sé stessi.

18 settembre 2025

Alessandro Longobardi presenta 58 spettacoli

Roma, Spazio Diamante
17 settembre 2025

PINO LE PERA: «LO SPAZIO DIAMANTE È UN PDF»

I miei quattro lettori più attenti avranno notato che, in questi ultimi mesi, a differenza del passato, ancora non ho mai pubblicato un articolo sulle presentazioni dei cartelloni targati 2025/26. In realtà non sono nemmeno andato alle riunioni di fine stagione per evitare di ripetere di trascrivere le solite riflessioni, di giungere alle identiche conclusioni sui difetti del nostro sistema teatrale. Sì, perché la sensazione con cui si esce da queste assemblee annuali sono, grosso modo, sempre le stesse. Cambiano i titoli degli spettacoli – tranne che per i classici, ovviamente – ma i nomi degli attori ritornano ciclicamente e i problemi pure. Con la velocità del web non si fa a tempo a dare una notizia inedita che è già di dominio pubblico in un batter d’occhio, compreso il cartellone. Insomma, generalmente, le presentazioni delle stagioni teatrali sono diventate ripetitive e noiose. Eppure, allo Spazio Diamante, invece, mi sono recato con piacere, e con divertimento ho assistito a una cavalcata infinita di titoli, di attori sempre simpatici e soprattutto di grande entusiasmo e fermento.

17 settembre 2025

Giuseppe Patroni Griffi, revocati i diritti del primo romanzo

Roma, 17 settembre 2025

«ROSALINDA SPRINT È UN PERSONAGGIO LETTERARIO»

La frase riportata nel titolo, che oggi suona come una sentenza postuma, in verità fu un’asserzione convinta dell’autore: posso testimoniarlo personalmente (e non soltanto io). Qualche giorno fa gli eredi dei diritti Siae di Giuseppe Patroni Griffi, scomparso il 15 dicembre 2005, a 84 anni, hanno deciso, a vent’anni dalla morte dello scrittore, di «non autorizzare più alcuna rappresentazione dell’opera Scende giù per Toledo», romanzo pubblicato per la prima volta da Garzanti nel febbraio 1975. Una decisione che ha colto di sorpresa qualche addetto ai lavori teatrali, già in procinto di riallestire la propria performance. Nessuno sgambetto, però: chi deteneva i diritti e già aveva programmato lo spettacolo per la stagione che sta per cominciare non sarà messo in difficoltà; ancora per un anno potrà beneficiare del consenso. Decisione molto corretta, anche se probabilmente lascerà l’amaro in bocca a qualcuno.

14 settembre 2025

Le Maschere del Teatro 2025: la serata

Roma, Teatro Argentina
12 settembre 2025

LA GIOIA CONTAGIOSA DI SARA E LA SILENZIOSA DIGNITÀ DI ELIA

Festa grande all’Argentina di Roma per la consegna delle Maschere del teatro 2025. Cinque premi a «Sarabanda», regia di Roberto Andò, tre a «Ho paura torero», regia di Claudio Longhi, ma il premio più importante se lo è aggiudicato il classico dei classici: «Re Lear», diretto e interpretato da Gabriele Lavia. Tuttavia la novità più vistosa riguarda l’assenza dal palcoscenico di Solenghi, presentatore storico dell’evento, che l’altra sera sedeva comodamente in platea. La serata, infatti, è stata guidata da una nuova coppia di conduttori che si sono molto ben spalleggiati: la più professionale Teresa Saponangelo (che a breve, sotto la regia di Luca De Fusco, patron del Premio, sarà Donna Rosa, protagonista di «Sabato, domenica e lunedì»), sobria e precisa, e il giovane Antonio Bannò, capace di alleggerire con scioltezza e simpatia la ripresa Rai, andata in onda a tarda serata. Anzi a tardissima nottata. Ci si chiede, da tempo, per quale motivo gli spazi televisivi che le reti nazionali riservano al teatro di prosa siano sempre più per nottambuli incalliti? Bannò, eccessivamente premuroso, più di una volta è stato costretto a sollecitare gli ospiti, affinché non si dilungassero troppo nelle dichiarazioni di rito, ma alla fine il vero ritardo ai telespettatori è stato imposto proprio da RaiUno.

13 settembre 2025

Le Maschere del Teatro 2025: i premi

VINCE IL RE LEAR DI LAVIA

Si è svolta sul palcoscenico del teatro Argentina di Roma la premiazione delle Maschere del teatro italiano 2025, competizione giunta alla XXII edizione


Ecco le terne con i vincitori evidenziati in grassetto.

MIGLIORE SPETTACOLO DI PROSA
«Re Lear» di W. Shakespeare (regia di Gabriele Lavia)
«A place of safety» (regia di Kepler 452)
«Capitolo due» (regia di Massimiliano Civica)

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