JASMINE TRINCA È IDA RAMUNDO NELLA SERIE TV, IN ONDA IN OTTO PUNTATE NEL 2024
Alla Festa del Cinema sono stati presentati i primi due episodi (alle 9.00 del mattino, orario complicato) del film per la televisione di Francesca Archibugi, tratto dal capolavoro di Elsa Morante. La serie completa, composta da otto parti, andrà in onda in data ancora da stabilire, ma, ci dicono, certamente, all’inizio del 2024 sui canali Rai (ente di produzione di maggioranza). La storia della Morante è un romanzo del 1974, pubblicato da Einaudi, ed è uno dei capisaldi della nostra letteratura del Novecento. C’è poco da dubitare: quando un film si regge su un soggetto di profondo spessore narrativo, il valore del lavoro cinematografico ha enormi possibilità di lievitare verso orizzonti senz’altro illuminati. E Francesca Archibugi, dai primi due episodi, ci è parsa particolarmente ispirata nel condurre sia la sceneggiatura che le riprese di questa colossale impresa. Complimenti.
Non ci dilungheremo a raccontare la trama. Basterà accennare, per chi non lo sapesse, che la Storia si concentra sulle drammatiche vicende belliche che toccarono Roma nel 1943 durante la Seconda guerra mondiale: il bombardamento di San Lorenzo (19 luglio ’43) e la deportazione degli ebrei dal ghetto (16 ottobre ’43) sono al centro delle vicende vissute da Ida Ramundo, madre di Nino e di Giuseppe, detto Useppe. Di più non si può dire, sarebbe ripetitivo.
Invece, quel che irrompe sul grande schermo (e speriamo che accada anche per il piccolo) è la precisione delle immagini, la bravura degli interpreti, protagonisti delle prime due puntate: Jasmine Trinca (Ida) e Valerio Mastandrea (oste di trattoria). Lei abile nell’essere madre apprensiva e donna di gran coraggio. Lui si adagia bene sul carattere dell’uomo buono e forte, tanto da essere il punto di riferimento per la gente dell’intero quartiere; quando un giovane tedesco gli si para davanti con l’aria da padrone non accenna mai ad abbassare lo sguardo né ad alzare la voce. Incantevole poi la riproduzione dei particolari della quotidianità del quartiere: i negozi che espongono la mercanzia, gli attrezzi da lavoro, i camion che scaricano, le donne affacciate alla finestra che discutono sempre con qualcuno giù in strada, il continuo vociare popolare che segna la vitalità genuina di gente ancora ignara della tragedia che li attende.
In verità, però, c’è qualcuno che li avverte dell’imminente pericolo, ma l’animo delle persone prima della guerra era completamente diverso da quello del dopo e da quello di oggi – ed è questo che l’Archibugi sottolinea in grassetto: pensare al male era l’ultima risorsa dettata soltanto dall’evidenza, magari quando era già troppo tardi. E il vociare plebeo, che è la musica che accompagna gran parte delle scene, assume ora un significato profondo. La gente parlava, la gente sapeva parlare, e sapeva che parlando per via, esattamente come si parla in casa, ci si conosceva e ci si rispettava di più.
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La storia, un film per la televisione in 8 episodi di Francesca Archibugi (Italia, Francia, Germania, 2023) con Jasmine Trinca, Elio Germano, Valerio Mastandrea, Asia Argento, Lorenzo Zurzolo. Soggetto, Elsa Morante. Sceneggiatura, Giulia Calenda, Ilaria Macchia, Francesco Piccolo, Francesca Archibugi. Regia, Francesca Archibugi. Presentato fuori concorso alla XVIII Festa del Cinema di Roma. Auditorium, Parco della Musica, Sala Sinopoli, 20 ottobre
Foto: Mamma Ida (Jasmine Trinca) con il piccolo Useppe (Christian Liberati) (@Iacovelli-Zayed)
Pubblicato anche su Quarta Parete il 20/10/23