28 aprile 2024

«Signorotte» di Massimo Odierna

Sara Putignano, Viviana Altieri e Elisabetta Mandalari

Roma, Teatro Lo Spazio
27 aprile 2024

UN BRIOSO NOIR TRA TROTE E BOLLE DI SAPONE

«I ricordi belli non li puoi catturare; quelli brutti non puoi ucciderli». È la memoria di tre cinquantenni, forse un po’ annoiate, sicuramente deluse, dalla vita che accompagna le tre amiche a ritrovare il proprio passato. Una volta erano compagne di scuola del tempo del liceo, quando sogni e follie di gioventù stringevano le amicizie fino a farle diventare «per sempre», spesso addirittura più allacciate degli amori. Ida, Ada e Beta ora indossano ricche pellicce per tenere alta la rispettabilità che adornano anche con acconciature cotonate. Ciascuna fa la signora come può: a Ida pare sia andata benino, ad Ada forse anche meglio, mentre a Beta un po’ peggio. È lei, infatti, che sente il bisogno di nascondere lo sguardo dietro grandi occhiali scuri; è lei che, a differenze delle altre due, denuncia nella cadenza dialettale «de Roma» la fatica di tirare a campare con un figlio autistico sulle spalle e una rosticceria da portare avanti tutta da sola. Ada si diletta a scrivere commedie piuttosto banali e a metterle in scena mantenendo, con i soldi del marito, una compagnia di filodrammatici; mentre Ida, invece, si annoia tra brindisi al tè verde e sedute di yoga.

Questo è il presente delle tre signorotte, oggi un po’ «scaciate», con qualche chiazza di cellulite qua e là, un po’ appesantite, e questo è quel che si può dire, per non svelar troppo né del passato remoto, quando erano più in forma, quando le tette stavano su da sole, e nemmeno del passato prossimo, il periodo durante il quale si erano allontanate l’una dall’altra. Beta e Ada, dopo anni, si ritrovano a casa di Ida per consolarla dell’improvvisa morte del marito, ma quando sono insieme e il primo imbarazzo svanisce, dalle lacrime si passa presto alle risate: i cuori si ritrovano, l’animo della gioventù si risveglia e i ricordi riaffiorano. Eccole allora insieme prima tra i banchi di scuola, poi in una turbolenta notte in discoteca e infine nel bel mezzo di una vacanza in oriente. Sono vari passaggi di luogo e di tempo che si alternano sempre con un ritorno al presente, a casa di Ida. Ma se all’inizio si beveva soltanto tè, adesso spunta fuori un bicchierino di tequila che sollecita la sincerità.

Le signorotte, quindi, pur rimanendo blindate nelle loro pellicce, ed equipaggiate di parrucche, si sbottonano la coscienza, e – come dice il detto – gli scheletri saltano fuori dall’armadio. Un armadio piuttosto capiente sembrerebbe! Dove non mancano teorie sulla creazione delle bolle di sapone e trote portate in salvo da un’anima pia e qualche conto da saldare con l’universo maschile. Il testo di Massimo Odierna, infatti, è costruito in modo che il sarcasmo sfiori il paradosso, che l’ironia lambisca l’assurdo e che il comico ceda cautamente il passo al noir. Ben congegnata nei tempi anche la regia, semplicissima ma efficace: in scena tre sgabelli e basta; a corredare l’allestimento soltanto musica e luci. Tutta l’attrezzeria è immaginaria, della migliore qualità naturalmente; compreso il tè! Non ci sono microfoni e le attrici si ascoltano che è un piacere. I veloci ripetuti passaggi temporali tra presente e passato sono simulati soltanto con un togli e metti la pelliccia, e un togli e metti la parrucca. Un escamotage certamente elementare, ma chiaro ed efficace, e soprattutto senza le pretese di una inutile retrospettiva.

Si tratta di un teatro pulito ed essenziale, realizzato bene grazie a tre bravissime interpreti, spiritose, raffinate e piene di brio recitativo. Sono Viviana Altieri, la Ida bella e annoiata, Sara Putignano, Ada, l’artista con l’elegante accento al birignao, ed Elisabetta Mandalari, Beta, l’amica dialettale e sincera. Ciascuna mantiene solidamente la doppia faccia del proprio personaggio: quello odierno mascherato e quello genuino di una volta. Ognuna rivive in comune la serenità della propria gioventù, ma tenta di nascondere l’intimità delle signorotte. Fino a quando i ricordi non sfuggono di mano e cancellano i sogni. (fn)
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Signorotte scritto e diretto da Massimo Odierna. Con Viviana Altieri (Ida), Elisabetta Mandalari (Beta), Sara Putignano (Ada). Teatro Lo Spazio, ancora oggi (17.00)

Foto: © Antonio Greco

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