08 ottobre 2024

«Joker – Folie à deux» di Todd Phillips

Roma, Cinema Giulio Cesare
7 ottobre 2024

LA FOLLIA DI UN DRAMMA CHE FA A CAZZOTTI COL MUSICAL

Non è la prima volta che il sequel di un ottimo film sia un eclatante errore, ma un prodotto così scialbo, in verità, non lo si poteva immaginare. Nel 2019 Todd Phillips giocava il suo «Joker», carta vincente, dove, accanto al protagonista, Joachim Phoenix, c’era Robert De Niro, e la pellicola raccolse enormi consensi sia al botteghino che ai concorsi cinematografici: Leone d’oro a Venezia, due Golden Globe, undici candidature agli Oscar, tra cui quella di miglior film (due sole le statuette vinte), un Grammy e altri riconoscimenti mondiali. Scorrendo recensioni e commenti di quest’ultimo Joker – Folie à deux, la delusione di critica e pubblico è generale. Non è la presenza di Lady Gaga a determinare il flop, né quella di Phoenix, bravi entrambi anche se non eccellenti; piuttosto, sotto processo, è la sceneggiatura: sconclusionata e inconciliabile.

È evidente che l’opportunità di avere nel cast una tra le più famose pop-star del nuovo secolo abbia convinto gli autori, non ad accostare al soggetto un tipico commento musicale o canoro, ma a imbastire un vero e proprio musical, riproponendo alcuni tra i brani classici degli anni Cinquanta e Sessanta (tra cui Bewitched e That’s life, successi Frank Sinatra). Purtroppo, però, la trama di un film prettamente drammatico, che ondeggia tra il thriller e il poliziesco, fa a cazzotti con la favola suggerita dal genere musicale. Ogni pellicola drammatica contiene una tensione che deve mantenere costante per «acchiappare» lo spettatore nel groviglio della storia. La disavventura giudiziaria di Arthur Fleck, detto Joker, inizialmente ha un suo pathos, ma appena ci si appassiona al racconto arriva una canzone che annienta ogni tentativo di coinvolgimento. Va da sé che al terzo approccio fallito, anche chi cerca di seguire la vicenda dell’assassino cantante e ballerino, cominci a spazientirsi per le innumerevoli esibizioni canore che non raccontano nulla, non commentano nulla, ma aggiungono soltanto disordine alle sequenze, costruite perdipiù in maniera assai bizzarra. E non vale la pena scendere in dettagli.

Le canzoni, certamente belle e ben eseguite (ma tutt’altro che eccelse), hanno il gusto moraleggiante di una favola che sullo schermo non si è vista: lei ama l’uomo, disgraziato che sia, che l’ha fatta sognare con la sua stravaganza. È, infatti, la follia che dovrebbe unire le due anime ribelli (da qui il sottotitolo che rammenta il coreutico pas de deux), ma poi lui si adegua alla vita e lei, ahimè, lo schifa (la parola non è bella, ma è quella giusta). Cosicché lei sparisce in una sbiadita irrealtà egoistica priva di qualunque fantasia, e lui trova la morte nel più crudo realismo. E allora mi domando: tutte le canzoni che abbiamo ascoltato, e che ci avrebbero dovuto far sognare, a cosa sono servite? La risposta è facile: solamente ad allungare il brodo di una trama inconcludente e a irritare lo spettatore. La folie - ché di vera follia si tratta - di Phillips è troppo realistica per essere una favola cantata, e la favola cantata troppo evocativa per rimanere nella realtà di un processo criminale. (fn)
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Joker – Folie à deux, di Todd Phillips. Sceneggiatura, Todd Phillips, Scott Silver. Fotografia, Lawrence Sher. Montaggio, Jeff Groth. Musiche, Hildur Guðnadóttir. Scenografia, Mark Friedberg. Costumi, Arianne Phillips. Con Joaquin Phoenix (Arthur Fleck / Joker), Lady Gaga (Harleen "Lee" Quinzel / Harley Quinn), Brendan Gleeson (Jackie Sullivan), Catherine Keener (Maryanne Stewart), Zazie Beetz (Sophie Dumond), Bill Smitrovich (Herman Rothwax), Harry Lawtey (Harvey Dent), Steve Coogan (Paddy Meyers). Regia di Todd Phillips 

Foto: Lady Gaga e Joaquin Phoenix (© ???)

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