Roma, Teatro Argentina
10 marzo 2025
«L’UOMO CHE VIVE SOGNA IL RE, IL SUO TRONO E VIVE NELL’INGANNO»
A dieci anni dalla scomparsa, il Teatro di Roma ricorda il grande regista con una serata evento «per celebrare l’eredità di un maestro che ha rivoluzionato il teatro europeo con il suo genio e la sua instancabile ricerca»
Luca Ronconi ha diretto il Teatro Stabile di Roma dal 1994 al 1999 portando sul palcoscenico dell’Argentina spettacoli memorabili, e ieri sera quello stesso palcoscenico gli ha reso omaggio a dieci anni dalla scomparsa. Era doveroso per Roma ricordare uno dei più importanti protagonisti del nostro teatro del secondo Novecento. Se non il più grande, certamente il più coraggioso: quello delle sfide impossibili, il regista degli spettacoli interminabili, quello che forse ha osato di più approfittare della pazienza degli spettatori tenendoli ore e ore inchiodati alla poltrona con opere maestose e allestimenti sempre imprevedibili. A dar voce al suo teatro, cinque star: Annamaria Guarnieri, Laura Marinoni, Massimo De Francovich, Giovanni Crippa e Massimo Popolizio. Coordinati da Giacomo Bisordi, ciascuno, da solo o in coppia, ha letto, ha declamato, celebrato, rispolverato, rievocato, riecheggiato – non saprei, la parola giusta sceglietela voi – quel teatro che una volta «non era così» come lo si fa oggi, ma era un’altra emozione, e non soltanto perché eravamo più giovani, ma perché dietro quel teatro c’erano grandi maestri, tra cui Luca Ronconi, classe 1933.